Credo che a grandi linee si possano identificare tre tipologie di turista cinese:
quello del “ci sono stato”: si tratta del turista che viaggia in gruppo, e in 10 giorni si reca in 3 Paesi europei, tra cui anche l’Italia. O magari si trattiene 10 giorni in Italia, visitando tutte le località più famose da Capri a Venezia. Basta una foto con di sfondo una gondola o il Colosseo. Può far a meno della guida turistica, dell’hotel in centro, del ristorante di qualità. Magari si porta anche dietro dei noodles istantanei per spendere meno, ma svaligia i negozi di grandi marche;
quello del “voglio qualcosa di diverso”: è il turista che viaggia in gruppo per evitare lo sbattimento di trascinare bagagli, o per evitare di stancarsi cercando di ottenere un biglietto del treno o una camera comunicando in inglese. E’ il turista che vuol trarre il meglio dalla sua vacanza in Italia, ma non ha voglia, mezzi e tempo per organizzarla, e pertanto delega ad un’agenzia che propone viaggi con contenuti diversi dai soliti, con un logico adeguanto aumento dei costi. Pernotta in hotel in centro di alto livello, pranza in ristoranti tipici italiani, vuol fare shopping, ma desidera anche visitare gli Uffizi con una guida che parli un ottimo cinese;quello del “fai-da-te”: è il turista individuale che si avventura tra treni e autobus, o addirittura noleggia un auto. Si trattiene in Italia per un periodo superiore ai dieci giorni. Alloggia in hotel in centro, e preferisce il B&B per entrare in contatto con la quotidianeità italiana. Visita musei e cantine, mangia italiano, ma con la costante paura di prendere una batosta. Pertanto, prima di partire, si accultura attraverso la lettura di blog o diari di viaggio in carta stampata, scritti da cinesi che vivono o han vissuto in Italia, o che ci sono stati per viaggio. Tali diari e blog, proprio come la più comune guida turistica, raccontano delle solite città e dei soliti luoghi turistici, spesso ripropongono i soliti stereotipi o aneddoti simili.
