Andrea Bocelli a Taizhong 安德列波伽利男高音演唱會


Dove sono stato ieri sera? Ebbene sì! Non mi sono fatto mica scappare l'opportunità di andare ad ascoltare una delle più belle voci d'Italia..e soprattutto di sentirmi per un paio d'ore come a casa. Quella di ieri è stata la prima volta ed unica data di Bocelli a Taiwan. Il concerto si è tenuto in uno stadio da baseball stracolmo di taiwanesi provenienti da tutta l'isola. Non a caso, infatti, il concerto è stato organizzato qui a Taizhong, logisticamente strategica in quanto al centro della costa occidentale dell'isola.

Il concerto era diviso in due parti: la prima lirica, dedicata a musiche tratte dalla Traviata, dal Rigoletto, dalla Boheme, e dalla Tosca, la secondo folcloristica-popolare con canzoni partenopee.

Ma il pubblico è andato in delirio nella parte finale quando Andrea Bocelli ha cantato "O sole mio", "Con te partirò", famossima in oriente, "Canto della Terra", ed infine il "Nessun dorma", che a quanto pare è il brano di musica lirica più conosciuto ed amato all'estero. Dopo il "vincerà" conclusivo, era impossibile contenere l'entusiasmo del pubblico. La mia amica Yuxian(玉先), che mi ha accompagnato al concerto e che soprattutto mi ha fatto la sorpresa di regalarmi il biglietto, gli ha gridato: "歡迎再來", ovvero "sei invitato a ritornare".

C'è chi sostiene che Bocelli non sia un vero tenore. Ma posso affermare senza dubbio che è un degno ambasciatore della musica e della cultura italiana all'estero, e c'è da essere orgogliosi di lui. Infatti, verso la fine del concerto, che è stato accompagnato da slide di foto paesaggistiche del "Belpaese", ha ringraziato il pubblico per aver apprezzato non solo la sua voce ma soprattutto la musica italiana.

Il suo concerto rappresenta quindi, per gli stranieri, un viaggio in un Italia frizzante, allegra, soleggiata, romantica, danzante. Bocelli, credo per ragioni di immagine, si fà pertanto portatore e difensore di tutti quegli stereotipi attraverso cui gli stranieri dipingono nella loro fantasia l'Italia e gli italiani. Ieri dopo il concerto non potevo che essere fiero d'essere italiano, soprattutto notando lo spirito di venerazione del pubblico nei confronti di Bocelli e di tutta quella italianetà di cui è rappresentante. Ma allo stesso tempo tra me e me, mi chiedevo se l'Italia fosse davvero quel posto magico e romantico che immaginano gli stranieri..e così, finito l'incanto del concerto, è ritornata la realtà a bussare alla mia mente: ma per dirla tutta, mi manca moltissimo la mia zucca...