Il traffico taiwanese - Parte II


Nel traffico taiwanese vale la legge della jungla:
passa prima il più forte e il più grosso.
Quindi i pedoni sono sempre spacciati: tra il pedone e la bicicletta vince la bici, tra la bicicletta e lo scooter vince lo scooter, tra l'auto e lo scooter vince l'auto, e così via..Le strisce pedonali esistono, ma fanno semplicemente parte dell'arredo urbano!!

Qui c'è un common sense secondo cui guidare rispettando le regole è più pericoloso che guidare infrangendole. E così il semaforo arancione corrisponde ad un verde improvvisamente imbarazzato, il semaforo rosso viene distinto in due tempi: la prima e la seconda frazione. Durante la prima, è inutile dirlo, è normale non fermarsi!
Quando il semaforo è rosso, qui è normale svoltare a destra, anche se è proibito dal codice. E la corsia riservata agli scooter e alle bici è puntualmente invasa da auto parcheggiate in doppia o tripla fila, il chè obbliga il centauro a pericolose manovre al limite, che ricordano lo slalom alpino.
Non si usano indicatori di direzione. Gli specchietti retrovisori sono accessori per la cura personale. Fare inversione in mezzo all'incrocio è possibile, basta che ti levi subito di torno! Ma la polizia, vi chiederete? i vigili? Anche loro non è che diano il buon esempio..E da ciò si nota che l'abitudine supera il rispetto delle regole!! Ed anche io incosciamente mi stò abituando al modello taiwanese..d'altra parte, secondo Darwin, nella jungla sopravvive chi si adatta meglio e più velocemente!!
Tale panorama disordinato e convulso si complica in caso di pioggia..quando inevitabilmente ci scappa il ferito!!
Mi dicono che la guida nel Nord dell'isola è ordinata e civile, mentre si fà via via sempre più caotica e pericolosa scendendo verso Sud: certo che abbiamo esportato sotto ogni aspetto il modello italiano!