反省自己

Ma da quanto tempo. Eh sì, è davvero passato un bel pò dal mio ultimo post, quasi tre mesi...Non è che in questi mesi non sia successo nulla, o che non abbia più niente da raccontare, anzi... "cartucce ormai tutte sparate" dirà qualcuno dei miei detrattori, in realtà le cose non stanno così: il turbinante travolgere degli eventi mi allontana dalla scrittura e quindi anche dalla riflessione, errore grave anzi gravissimo, soprattutto se si pensa che il Buddha passò la metà della sua esistenza pensando e pensando e pensando...
A quei "pochi lettori", per citare il maestro, dico invece che sono stati dei mesi di lungo e faticoso travaglio, una delle tante investigazioni interiori, quegli autoesami viscerali incoraggiati dal San Paolo cristiano (lettera ai Corinti) ma anche dal Confucio padre e maestro della cultura orientale (Dialoghi). Uno di quei autoesami che ti fanno bollire le sinapsi, e che proprio come dopo le febbri adolescenziali, una volta passati ti riscopri cresciuto e più maturo. Un inversione di tendenza che credo emergerà anche dalle righe dei post avvenire.
Eraclito, pensatore greco, sosteneva che in Natura "tutto si trasforma, niente si distrugge", un'idea condivisa da un altro pensatore dell'antichità che viveva nell'altra parte del mondo ma che la pensava più o meno allo stesso modo seppure lo dicesse in una lingua diversa, ovvero il fondatore del pensiero taoista cinese Laoze. E guarda caso, teoria che dopo alcuni millenni viene confermata della scienza moderna postnewtiana, la quale scopre che in Natura tutto si disordina e riordina in modo spontaneo ma prefissato, casuale ma regolato. La complessità che si manifesta nella contraddizione e che è emanazione o riflesso dell'animo umano.

Taipei, giugno 2010