Taiwan,
una nazione che fino alla fine degli anni Settanta apparteneva ai cosiddetti
“Paesi del Terzo Mondo”, conosce l’inizio della sua crescita economica tra la
metà e la fine degli anni Settanta, per poi arrivare al boom economico negli
anni Ottanta, quando si afferma come nazione produttrice di hardware e componenti
high-tech. Il picco massimo della crescita economica si ha a ridosso del nuovo
millennio, e infatti appartengono a questo periodo la realizzazione di opere
pubbliche faraoniche come la metropolitana di Taipei, una delle più estese al
mondo, e il mastodontico grattacielo 101 che diventerà il simbolo
dell’affermazione di Taiwan e dei suoi brand (Acer, Asus, Giant, Chimei, solo
per citarne alcuni) sul mercato internazionale. Ed è proprio in questo periodo
che compaiono in Taiwan i grandi centri commerciali giapponesi (Mitsukoshi e
Sogo), francesi (Carrefour) e americani (Costco), alcune grandi catene
internazionali come Starbucks e McDonald, e i grandi marchi della moda italiana
e francese. E’ proprio in questo periodo che molti giovani taiwanesi si recano
negli USA o in Europa a studiare, entrando in stretto contatto con gli usi e i costumi,
la cultura, la gastronomia e il life-style occidentale. Tutti questi fattori
produrranno dei risultati irreversibili: i taiwanesi, da popolo cinese radicato
nelle sue tradizioni, si aprono sempre di più allo stile di vita occidentale,
finiscono per idolatrarlo e imitarlo. Un esempio illuminante a riguardo è
l’aumento che c’è stato nell’ultimo decennio del consumo del caffè: in Taiwan,
nazione leader nella produzione di uno dei migliori tè al mondo, l’Oolong tea,
adesso si possono trovare caffetterie in ogni angolo delle città. Questo
periodo ha segnato profondamente la società taiwanese rendendola un ibrido:
storia e tradizioni cinesi, ma stile di vita occidentale. Una società, che sottolineo,
a differenza di quella cinese, ha una profonda conoscenza, comprensione e
completa apertura verso il mondo occidentale. Tutto ciò rende più semplice la
promozione del paesaggio e della cultura europea, e nello specifico, italiana.
La situazione economica
taiwanese, dopo il periodo di irrefrenabile crescita, conosce però il momento
più buio della sua storia economica. A causa di un governo conservatore corrotto,
e dell’entrata della Cina nel WTO, l’economia taiwanese subisce un
contraccolpo, un’improvvisa decelerazione fino a precipitare in una fase di immobilità.
Solo recentemente, dopo aver stabilito nuovi equilibri, soprattutto con
l’amato-odiato vicino, l’economia taiwanese ha ritrovato una sua dimensione.