Al mio fratellone (L'economia taiwanese)


Caro fratello,

qui sono davvero più avanti di noi..sembra di stare in America...
A parte l'ambiente inquinatissimo, qui la vita è decisamente più facile...non c'è l'incertezza e l'angoscia che regna in Italia!!!Cosa strana..perchè anche in Italia, proprio come qui, si evadono le tasse, eppure qui tutto costa meno: per esempio, con 10 euro è possibile comprare l'ultimo album di Alicia Keys, con 7 euro un film appena uscito in Dvd..considere che 10 euro equivalgono ad un' ora di lavoro di un taiwanese(esentasse, logicamente). Ora la domanda è: in Italia, con l'equivalente di un ora di lavoro, compri un Cd o un Dvd??
Ho notato che qui c'è molta più concorrenza, ed è chi vale o chi lavora di più che sta meglio..come è giusto che sia..Ma perchè Berlusconi non è riuscito a creare la stessa cosa in Italia?perchè in Italia non c'è meritocrazia?perchè non c'è concorrenza? Poche licenze, tanta burocrazia, e alla fine chi paga siamo noi, perchè tutto costa di più...Qui i negozi sono aperti dalle 10 di mattina alle 12 di sera..Ieri per esempio, alle 11 di sera ero in giro a fare shopping, e le strade erano piene di gente con i commercianti che facevano di tutto pur di richiamare l'attenzione del cliente: dimostrazioni dei prodotti, urla, cartelloni, ragazzi pagati solo per andare in giro con grossi cartelloni pubblicitari o solamente stare fermi a mantenerli. Su ogni prodotto ci sono forme di vendita tipo "prendi 3 paghi 2", "compra cento e hai un buono di 50 x la prox spesa", ecc..Tutti spendono!!Ho individuato un'ottima pasticeria-bakery vicino casa, ed impazziscono per il fatto che non accetto mai le loro offerte, sembra loro molto strano. Ma che necessità ho di comprare tre croissants se poi ne mangio solo due?Ma loro mi spiegano che così avrò uno sconto da utilizzare la settimana prox..questo sì che è marketing: non accontentarsi della presente vendita, ma invogliare e così obbligare il cliente a tornare. Infatti, anche se la prox settimana io non ho voglia di croissant ma di un hamburger, comunque tornerò a prendere il croissant per sfruttare il buono..avendo la convinzione di aver fatto un affare, quando in realtà mi son fatto costringere a comprare volontariamente qualcosa che non volevo. E questa politica è applicata su ogni prodotto, anche sui più economici..Tu che sei stato negli States puoi capire di cosa parlo..
Basta fare un giro per le roads per capire che i taiwanesi sono americani con gli occhi a mandorla, e nient'altro..
Come ti dicevo qui nessuno paga le tasse..è un termine che non conoscono..tutti possono aprire un'attività e logicamente evadere: ovunque ci sono chioschetti che vendono ogni tipo di cibo..cucinato in condizioni igienicamente discutibili e presentato ancore peggio!!Basta avere una piccola stanza che dà sulla strada, anche un garage, 2 fornelli, 2 tavoli con 2 bacchette sopra, e il ristorante è funzionante! I taiwanesi vanno a mangiare in questi posti, e ci sono stato anche io..non potevo mica non sperimentare, che viaggiatore sarei??Devo vivere come loro..ma ripensandoci sarebbe stato meglio evitare. Ho mangiato cibi molto semplici (i menù non esistono in questi ristoranti-chioschi, e la scelta è molto ridotta a poche portate) a base di carne e verdure, brodaglie e toufu (viene preparato con una mistura di fagioli ed ha un odore orribile..senza considerare la consistenza molliccia, resa ancora più molliccia dal fatto che era immerso in un brodino). Il tavolino in formica era appiccicoso e lo condividevo con altre commensali..schizzi di brodo ovunque..Ma a parte ciò il sapore era niente male, anche se al palato i cibi che ingerivo non erano poi così deliziosi. Ma il peggio deve arrivare: mi sono voltato a vedere l'angolo cottura: che cosa non c'era: sembrava una di quelle cucine abbandonate nelle cascine..i piatti e le pentole lavate con una cannuccia legata ad una fontana pubblica, con acqua quindi non potabile e piena di chissà quali germi...comunque i taiwanesi non son ancora morti nonostante mangino in questi posti, perchè devo venire a mancare proprio io???
Quindi, la città si divide in angoli tecnologici fino all'esasperazione con catene commerciali e ricettive all'americana (seven eleven, mac donald a iosa, ecc), e angoli che ricordano la civiltà italiana del primo dopo guerra...Che contrasti forti!!!