Escursione a Taipei-Atto I


Erano all'incirca le 11,30. L'entrata a Taipei, la capitale dell'isola, non avuto niente di eroico o esaltante. E non ha nemmeno deluso nessuna aspettativa, se non fosse perchè non avessi alcuna. La metropoli taiwanese, il centro politico-economico, il fulcro storico-culturale dell'isola ci ha dato il "benvenuto" con il grigiore tipico che Le appartiene. In questa "toccata e soprattutto fuga" di due giorni, i miei compagni di viaggio sono stati la mia prof Qi, che si è occupata dell'organizzazione dell'intero tour, e tre mie compagne di studio indonesiane. Il grigiore, la nebbia, il freddo, la nuvolosità, la persistente e snervante pioggiarellina propria di questa metropoli dall'aspetto decadente, ci ha così logorati che il momento del ritorno è stato quasi una liberazione. Il chè è molto strano. Solitamente dopo un viaggetto, si ha sempre il desiderio di prolungare la permanenza. Ma questa regola, credetemi, non vale per Taipei. L'unica cosa di cui ero soddisfatto alla fine della fiera, è che non ho scelto di venire a studiare in questa squallida metropoli, ma ho preferito Taizhong, una città sicuramente molto più modesta, ma almeno vivibile e soleggiata. E per favore, non voglio più sentir dire che Torino, o Milano, sono città grigie. Chi afferma queste immense gastronerie, è perchè non ha mai davvero visto cosa una città grigia in realtà sia. Il carattere opaco di Taipei è così forte che ti entra dentro e ti incide e spappola l'umore. In entrambi i due giorni mi sono sentito terribilmente stanco e spossato. E che diamine! Anche Superman ha bisogno del Sole per ricaricare le batterie!!!

Quindi, miei cari connazionali, sia che siate figli di Gianduja o di Pulcinella, ascoltate questo mio consiglio: evitate di andare a Taipei. Per noi italiani, il Sole non è solo la stella principale della Via Lattea, ma soprattutto, un compagno di vita, che ci scalda, ci coccola, e ci fà sempre avere il desiderio di affrontare una nuova giornata. E mai più vere furono le parole di Claudio Villa: "O sole mio..sta a 'fronte a te...". E' solo in Italia che una canzone del genere può essere immaginata e scritta. In altre parti del globo, putroppo, gli uomini hanno solo un'opaca e vaga immagine di ciò che la nostra Stella principe sia.