Quando la Terra trema

Il devastante terremoto verificatosi il 12 maggio nella provincia cinese del Sichuan (四川) ha scosso non solo la Terra e le case, ma soprattutto le vite degli abitanti della zona e le coscienze sensibili e solidali di tutto il resto del globo. Di fronte a 36000 morti e probabilmente 60000 dispersi non si può rimanere indifferenti. Le foto dei cadaveri di bambini intrappolati tra le macerie impongono enormi interrogativi sull'esistenza di un Essere trascendente e sul Suo interesse verso le vicende umane, e sconfessano inequivocabilmente la fragilità e la caducità della vita umana. Un passo biblico di indubbia veradicità racconta così la condizione umana: "non sapete che cosa sarà domani la vostra vita. Poichè siete un vapore che appare per un pò e quindi scompare" (Lettera di Giacomo 4:14). Stando così le cose, non è che doveroso chiedersi: "come sto impiegando la mia vita? ne sto sfruttando ogni istante?".
Simili disgrazie ci permettono di conoscere meglio noi stessi. Per esempio, ci permettono di capire di quanta forza compassionevole (cum-patior) siamo dotati. Ci permettono di comprendere quanto è profonda, nel caso fossimo credenti, la nostra fede.
Qui a Taiwan, il terremoto non si è sentito per niente. L'ultimo grave terremoto che si è verificato su quest'isola ad alto rischio sismico risale al 1999. Solitamente l'epicentro del sisma è Nantou, una zona centrale dell'isola, e da qui poi si propaga verso le coste. Mentre alcuni taiwanesi mi raccontavano come l'hanno vissuto, è stato difficile per me immaginarlo davvero: immaginare per esempio la casa tremare, il fracasso, le urla, la paura che si tramuta in angoscia e disperazione.
Una mia compagna di studi indonesiana, proveniente dall'isola di Sumatra, sopravvissuta allo tsunami del 26 dicembre 2004, ha provato a descrivermi cosa si prova di fronte ad una calamità del genere. Lei che ha perso parenti e amici in quel tragico dicembre, mi raccontava di quanto cupa fosse l'angoscia nel fuggire calpestando cadaveri e imbattendosi in gente disperata che elevava le ultime preghiere, ognuna al proprio Dio.
Quanto siamo fortunati nel non aver vissuto tali tragedie, e nel non dover portarcene dietro i funerei e orrendi ricordi. Ma questo non dovrebbe impedirci di almeno provare a sentire nel nostro intimo quali dolorosi effetti possano avere tali calmità sull'animo umano.